venerdì 23 febbraio 2018

The Osiris Club - The Wine-Dark Sea: bere un tè con Lovecraft

(Recensione di The Wine-Dark Sea dei The Osiris Club)


Io non so bene definire una formula dietro allo sviluppo di ogni essere umano. Credo che siamo l'insieme di quello che viviamo, di quello che facciamo, di quello che ci segna. Ognuno con la propria realtà si costruisce un mondo interno che cresce sempre di più. Sarebbe bello, e giusto, secondo me, che la cultura, a trecento sessanta gradi, sia presente nella vita di ciascuno, perché è grazie alla cultura che diventiamo qualcos'altro, che sogniamo, che tocchiamo vette che sarebbero impossibili da raggiungere. 

The Osiris Club è una band che si nutre d'influenze, di citazioni, di letture e di tante altre ore di ascolto. Tutto questo viene messo in evidenza in The Wine-Dark Sea, secondo disco dei londinesi. Viene messo anche alla luce la loro marcatissima appartenenza geografica. Questo è un disco che sa di british dall'inizio alla fine e che dimostra, ancora una volta come la musica ha delle caratteristiche molto particolari asseconda di dove viene composta. Posso aggiungere altro indicando che questa band è una fedele ereditiera del prog anni 70 ma vissuti con un'ottica leggermente diversa. Infatti la loro musica è meno "cervellotica" e anche se si nutre da lunghi brani molto strutturati non satura mai, come se ci fosse un permanente ampio respiro.

The Wine-Dark Sea

The Wine-Dark Sea, in tutti casi, non ha solo questa caratteristica. Un altro elemento fondamentale per comprendere fino in fondo questo lavoro è il filo logico che unisce tutti i brani, cioè uno sguardo rivolto verso la letteratura horror di autori celebri come Lovecraft o Aickman. E forse qui radica la chiave di lettura di questo disco, perché storicamente questo genere di letteratura ha dato nascita a tanti "figli" ma mi è difficile pensare ad un approccio così elegante e corretto come quello dei The Osiris Club. Infatti ascoltando le tracce di questo lavoro sembra di vivere una dimensione nel profilo intellettuale degli scrittori che hanno dato nascita a un nuovo modo di vedere e di vivere la letteratura dell'orrore. Non più il romanticismo gotico del passato ma uno sguardo sempre rivolto a quello che significa l'ignoto e le vere paure che ci governano. 
Il modo di raccontare queste storie è così elegante che se si pensa di essere di fronte ad un disco dissacrante e viscerale si è assolutamente fuori strada. La storia, o l'insieme di storie raccolte in questo disco entrano morbide come una carezza che si traveste di rock progressivo di scuola britannica. 

The Wine-Dark Sea

The Wine-Dark Sea diventa, allora, una specie riflessione sulla letteratura dell'orrore, sul modo nel quale certi autori ci hanno regalato una dimensione nuova che non tramonta mai e che affascina nuove generazioni. The Osiris Club hanno la qualità di regalare un disco senza tempo ma che, nello stesso tempo, non poteva che nascere nei nostri giorni. Infatti questo potrebbe sembrare un lavoro anacronistico ma invece si svela una fondamentale evoluzione di storie e generi che non passano mai di moda.

The Osiris Club

Consiglio particolarmente l'ascolto di due brani.
Island of Stone che vede la fortunata presenza di Kristoffer Rygg degli Ulver alla voce. Forse questo è il punto più "moderno" dell'intero lavoro. Un brano di forte impatto che ricorda quello che viene fatto dai Porcupine Tree, altri fedeli ereditieri del legame progressivo.
A Winters Night on Sentinal Hill. Il brano epico del disco che regala undici minuti di schitarrate in stile King Crimson anni 70, costruendo un atmosfera onirica inquietante. La divisione del brano in ben tre parti ricorda ancora di più l'idea della costruzione di quei brani progressivi vecchio stampo che fanno parte del patrimonio universale della musica.


The Wine-Dark Sea è un disco pulitissimo che funziona perfettamente riuscendo ad abbracciare gli scopi che presumibilmente si era fissato. Il regalo che ci viene fatto dai The Osiris è quello di riportarci in piena natura il mondo letterario dell'orrore ben scritto e il rock progressivo con una fortissima traccia britannica. Due elementi preziosi che devono essere sempre rispolverati. 

Voto 8/10
The Osiris Club - The Wine-Dark Sea
Indie Recordings
Uscita 23.02.2018


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