mercoledì 24 maggio 2017

Heavy Temple - Chassit: dentro alle spirali stroboschipe

(Recensione di Chassit dei Heavy Temple)


La cosa bella della musica, soprattutto quella moderna, è che non ha limiti all'ora di mettere in piedi delle formazioni. E' un'usanza sempre più tipica adattare la quantità dei componenti alle necessità interpretative. E' così che ritroviamo delle one-man band dove un solo musicista virtuoso riesce a riempire tutte le esigenze sonore ed altri gruppi che potrebbero tranquillamente essere chiamati delle orchestre moderne. Ma come tutte le cose importanti, quest'ondata di nuovi formati non ha spazzato via altre formazioni classiche che resistono stoicamente e non suonano mai superate. Una su tutte: i power trio. In un certo modo è la formazione che apporta l'equilibrio perfetto e l'essenza della musica, una potenza di tre teste che ragionano come una sola.

I Heavy Temple sono un perfetto esempio di power trio. Questa band statunitense riesce a buttare giù tutta l'energia dei suoi tre componenti, che si nascondono dietro a lunghi nomi artistici, creando un impattante muro sonoro pieno di potenza, di trip psichedelici, di divertimento. Chassit è l'ultima dimostrazione di questo trio ed è l'EP del quale mi occupo, piacevolmente, quest'oggi. In quattro tracce ci arriva un'unità d'intenzioni veramente interessante, un lavoro che mette insieme le singolari personalità di ciascun componente della band in una creatura unica, che si muove, respira ed interagisce facendo uno sforzo corale riuscitissimo. Pause e parti suonate si susseguono con una fresca naturalità piena di complicità. Sembra che la band sappia quando caricare, quando lasciare respiro, quando esaltarsi e quando ricreare un mondo lisergico.

Chassit

Come tutto power trio che si rispetti l'intreccio dei tre strumenti che compongono i Heavy Temple è fondamentale. Bisogna spendere qualche parolina in più per il lavoro del basso, vero collante di tutti i brani. Infatti se siete tra quelle persone che amano sentire il basso pieno di personalità, e non un semplice strumento che rimarca le toniche degli accordi suonati dalla chitarra, questo Chassit fa al vostro caso. E come generalmente capita nella musica, se il basso cavalca allora tutti cavalcano. Queste onde che si muovono sinuose incontrandosi e dividendosi sono alla base del bell'impatto sonoro della band. Chitarra e basso sembrano scambiarsi ruoli per poi unificarsi per poi prendere strade separate. Sotto a tutto ciò c'è la batteria che sorregge perfettamente tutto il resto, disposta a far crescere tutto quanto ma anche a mantenere un certo controllo su quello che si fa. 
A livello di suono questo è un disco che suona molto anni 70, prendendo la parte psichedelica della musica della band. Grazie a ciò il doom, di chiara matrice protodoom, non è oppressivo ed oscuro ma diventa cosmico e lisergico, quasi sciamanico. Per quello i brani si sviluppano in lunghi minuti dove la voce entra ed esce a guidarci tra queste spirali stroboscopiche. 

Chassit

Secondo me ci sono certi generi che sono molto divertenti da suonare. Non ha a che fare con i gusti musicali, è proprio qualcosa legato all'energia che si genera e si sprigiona suonando proprio quei generi. Beh, quello che fanno i Heavy Temple è uno di quei generi. Questo Chassit è divertente non solo da ascoltare ma soprattutto da suonare. Si capisce che in questa band ci sono tanti sguardi complici che bastano per "muovere" a volontà la direzione che deve intraprendere ogni brano. Per me questo è sinonimo di un disco ben riuscito.

Heavy Temple

Questo EP è composto di quattro canzoni, per quello pesco una sola da approfondire. 
Si tratta di Pink Glass, terza traccia del disco e quella più lunga (8 minuti e 42 secondi). Qui sono presenti tutti gli elementi che vi ho descritto fino ad adesso. Una perfetta coordinazione tra gli strumenti, una voce che ci ricorda tanti voci degli anni 70, una dinamica ampissima che ci regala schiaffi di energia musicali ed ampi respiri ossessivi. Si passa da un estremo all'altro come se nulla fosse, come se dall'esaltazione estrema si cadesse nell'introspezione totale, cercando qualche spiraglio per risorgere. Bellissima, intensa e molto divertente. 



Chassit ha molta sicurezza. E' un EP contundente dove si scivola tra diversi stati d'animo con la stessa facilità con la quale un bicchiere in più fa la differenza tra l'estasi e la devastazione. Questo è un disco festoso, ma appartiene a quelle feste mitiche, che ci rimangono impresse per tutta la vita. Io prenoto i Heavy Temple per la mia prossima celebrazione, e voi?

Voto 8,5/10
Heavy Temple - Chassit
Ván Records
Uscita 26.05.2017

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