venerdì 23 settembre 2016

Netherbird - The Grander Voyage: l'energia che ci muove

(Recensione di The Grander Voyage dei Netherbird)


L'energia è fondamentale. E' quello che ci muove e ci spinge a fare. Non solo, siamo relazionati tutti quanti attraverso l'energia. Scegliamo con chi stare o chi evitare asseconda dell'energia che ci trasmette o che ci consuma. L'energia è tutto e nella musica c'è chi esalta quest'idea.

Naturalmente l'energia ha bisogno di controllo, ha bisogno di momenti, di transizione, di crescendo e di pause. Il nuovo disco dei Netherbird da quell'idea. The Grander Voyage è molto energico anche quando diventa acustico e mid tempo. E' un disco che procede con una sicurezza grandissima su dei binari che portano questa band svedese alla meta voluta. Sembrerà un'ovvietà fare questo discorso ma non lo è. L'esperienza dimostra che tanti gruppi partono con i presupposti giusti ma si perdono strada facendo, invece questo disco dei Netherbird è di una grandissima coerenza che si apprezza dalla prima fino all'ultima canzone. 



Musicalmente possiamo catalogare questo gruppo come una band che passeggia senza problema tra il death metal melodico, genere più presente, il black metal e il doom. Insomma, una scuola musicale che ricorda tantissimo quella manciata d'anni a cavallo tra i 90 ed i primi 2000. La loro originalità sta nel riuscir a ricavarsi uno spazio tra questi tre generi facendo un discorso logico dove il concatenarsi di parti diverse formano un suono personale e riconoscibile.

Questo The Grander Voyage riprende una tematica molto ricorrente nei dischi che ho recensito ultimamente, cioè quella del viaggio, inteso come uno spostarsi non soltanto, o principalmente, all'esterno quanto dentro a noi stessi. In fondo la nostra vita è quello, un eterno viaggio dove l'importante non è il punto d'arrivo ma il percorso. Nel caso dei Netherbird questo viaggio è energico, è personale, è riflessivo. E' un punto di scontro tra quello che vogliamo essere e quello che gli altri vogliono per noi.



Ad accompagnare la voce grintosa, sempre in growl, ci pensa una base ritmica solidissima, dove spicca una batteria virtuosa e contundente, e tre chitarre che giocano con facilità tra i contrasti forte/piano, acustico/elettrico. Sono loro a colorare al meglio i paesaggi dipinti da ogni canzone di questo lavoro.

Questo viaggio si sviluppa in sette canzoni delle quali distacco Windwards, brano che parte con una grinta impressionante per poi evolversi in sonorità epiche che ricordano il buon Ihsahn e gli In Flames di  Colony. Un brano, dunque, con un sapore nostalgico me di effettività assoluta. Mentre lo si ascolta non è difficile immaginare il coro del pubblico ai ritornelli. 
Un'altra canzone che riesce a far capire fino in fondo lo sforzo musicale dei Netherbird è Pillars of the Sky. Lo è perché l'intro acustica, che ricorda il sound dei November Doom, aggiunge nuovi elementi all'insieme della band. E' un brano che si sviluppa diventando molto grintoso.



The Grander Voyage è un disco che riesce a catturare l'ascoltatore perché non perde mai il punto d'interesse e di forza. E' un album energico senza che per quello sia sempre potente. Ha delle sfumature molto piacevoli che illustrano perfettamente il concetto di viaggio. Molto piacevole.

Voto 7,5/10
Netherbird - The Grander Voyage
Black Lodge
Uscita 28.10.2016

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